Il regime forfettario nel 2021 non ha subito modifiche rispetto allo scorso anno. Merita comunque vedere i principali requisiti per poter accedere a questo regime fiscale.
Per chi non è in possesso di una partita iva, l’avvio dell’attività con il regime forfettario è possibile se:
– nell’anno precedente non si hanno redditi da lavoro dipendente lordo superiore a 30.000 euro. E’ invece possibile accedere al regime forfetario se l’attività di lavoro dipendente è cessata anche se si è superato il limite dei 30.000 euro;
– non si è soci di una società di persone, come snc o sas;
– non si ha il controllo diretto o indiretto di una società di capitali che svolgono una attività analoga a quella che si intende avviare con la partita iva.
Per le nuove attività è applicabile una aliquota agevolata del 5% di tassazione. Mentre per le altre attività in regime forfetario l’aliquota è del 15%.
Per chi è in possesso della partita iva, e vuole passare nel regime forfetario:
– deve rispettare gli stessi requisiti visti per chi non è in possesso di partita iva, e inoltre deve:
– non aver conseguito nell’anno precedente all’ingresso nel regime forfetario di un reddito superiore a 65.000 euro;
– inoltre nell’anno in cui entra nel forfetario non deve superare il limite di euro 20.000 di costo del lavoro.
Il regime forfetario è senz’altro utile in questi casi:
– avvio di una nuova attività economica in cui non sono richiesti grossi investimenti;
– deve trattarsi di una attività nella quale si immagina di ottenere utili già dal primo anno di attività;
– esprime il meglio nelle attività commerciali rivolte ai privati.
Ci sono molti casi nei quali il regime forfetario non è applicabile. In altri casi poi non c’è convenienza economica ad attuarlo.
E’ sicuramente vero che il regime forfettario è un regime con adempimenti ridotti, tuttavia è necessario uno studio di commercialisti adeguatamente preparato è che abbia competenze elevate, oltre il semplice regime forfettario. Sul punto scopri il nostro regime forfettario integrato.
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