Aprire uno studio dentistico è nell’immaginario di chi “dentista non è” la migliore attività e la più redditizia. Nella realtà sulla base dell’esperienza di molti nostri clienti, l’avvio di uno studio odontoiatrico è una impresa che richiede impegno, determinazione, e una attenta pianificazione fiscale. Vediamo di seguito quali opzioni si prospettano a chi decide di avviare uno studio odontoiatrico. Una parte sarà dedicata agli adempimenti fiscali e contabili.
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Aprire uno studio odontoiatrico in franchising
La possibilità di aprire con un centro in franchising è interessante poichè si svolge la professione sotto l'”ombrello” di un marchio già noto a livello locale e questo dovrebbe garantire in qualche misura l’arrivo di clienti che nella ricerca del marchio arriva sul vostro lettino odontoiatrico. L’avvio dell’attività come franchising dovrebbe inoltre permettere di avviare l’attività con costi iniziali minori rispetto all’avvio in totale autonomia.
Certamente questa possibilità presenta anche svantaggi. Spesso le catene di studi odontoiatrici vengono viste e prese in considerazione da un pubblico che è alla ricerca soprattutto di un risparmio economico che non di un intervento di qualità. Questo fa in modo che anche la vostra immagine come professionista ne possa risentire.
Avvio leggero: ovvero l’affitto presso centri medici
Se è vero che i costi fissi, legati ai macchinari e alle attrezzature, costituiscono una delle principali difficoltà per l’avvio di uno studio medico dentistico, ecco che l’affitto di locali comprensivo di noleggio delle attrezzature può essere molto interessante. Per arrivare a individuare studi medici disposti a noleggiare le proprie attrezzature bisogna un pò darsi da fare perchè non esistono veri e propri centri medici. Con un pò di determinazione si può individuare studi odontoiatrici disposti al noleggio dell’attrezzatura base. Questa soluzione presenta sicuramente il vantaggio di ridurre al minimo i costi fissi.
Avviare uno studio medico: adempimenti fiscali
Prima di aprire partita iva bisogna iscriversi all’ Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri.
Una volta iscritti all’albo è possibile aprire partita iva. Con la nostra consulenza si può verificare in quale regime contabile è meglio far partire la propria attività. Qui possiamo dire che i regimi previsti per i professionisti possibili sono:
- regime forfettario (fatturato inferiore a 30.000 euro/anno)
- regime di contabilità semplificata (poi nemmeno tanto)
- regime di contabilità ordinaria
Se si è deciso di avviare l’attività nella maniera tradizionale ovvero: individuare un locale idoneo e avviare l’attiività ecco alcune indicazioni. Il locale da affittare deve essere inserito nella categoria catastale a10 (ovvero uffici), deve esserci il benestare del condominio all’esercizio dell’attività professionale (sul punto è bene contattare l’amministratore di condominio). Punto importante sono i requisiti ASL, per questo motivo l’ASL offre un servizio di verifica delle condizioni dei locali per indicare i punti da mettere a norma.
Nella scelta tra le differenti possibilità offerte dal mercato per l’avvio di uno studio odontoiatrico è consigliabile farsi affiancare da un commercialista che abbia già potuto seguire altri studi medici odontoiatrici. Le valutazioni di convenienza tra le varie tipologie di franchising piuttosto che tra la scelta di acquistare una poltrona odontoiatrica o prenderla in leasing, scegliere tra leasing operativo o finanziario, etc. etc. E’ bene che tutte queste scelte vengano fatte insieme al proprio commercialista di fiducia anche perchè incidono su quanto e quando andrai a pagare le tasse all’avvio dell’attività e negli anni a venire.
Se vuoi saperne di più contattaci qui oppure chiama il 3392810995.
Domanda:
“…
Io sono un odontotecnico, titolare di un immobile dove al momento c’è uno studio dentistico già avviato da diversi anni, con un odontoiatra molto bravo, ma poco presente, perché ha un altro studio suo.
Vorrei una consulenza, per poter introdurre altri due odontoiatri giovani, perché lo studio ha tre poltrone e non vengono sfruttate le potenzialità.
Vorrei capire se io da odontotecnico posso fare il direttore sanitario e a chi devo rivolgermi per le autorizzazioni.
Ancora non ho i nomi degli odontoiatri, vorrei capire come muovermi per il meglio.
Grazie”
Buongiorno ,
Vi espongo la mia situazione per avere se possibile da voi una consulenza.
Sono una giovane odontoiatra specializzata in ortognatodonzia con partita IVA in regime dei minimi.
Avrei la possibilità di collaborare con uno studio odontoiatrico per la sola attività di ortodonzia e quindi senza pericolo di entrare in concorrenza con il collega che è l’unico ad esercitare la professione e svolge le funzioni di direttore sanitario.
La peculiarità della situazione deriva dal fatto che l’immobile e le strutture sono di proprietà dell’odontotecnico (che parimenti esercita nel medesimo locale) e cui dovrei corrispondere una cifra da pattuire, motivo per il quale non si può configurare la classica consulenza fatturata al collega.
Come potrei configurare la mia presenza nello studio fatturando direttamente ai pazienti? E’ possibile un affitto di locali/strutture?
Vi ringrazio per la collaborazione,
Risposta
Buongiorno F.P.,
sulla base degli elementi che ci ha fornito una soluzione possibile potrebbe essere quella di stipulare un contratto tra lei e l’odontotecnico. Il contratto dovrebbe prevedere la possibilità di utilizzare le strutture in comune ed eventuali servizi collegati (segreteria, centralino, pulizie dei locali etc.) a fronte del pagamento di un compenso che Lei verserà all’Odontotecnico proprietario dello studio. Per quanto riguarda la fatturazione diretta ai clienti: non vediamo ostacoli a metterla in pratica. Occorre però ricordare la normativa che prevede la riscossione accentrata dei compensi. In altre parole potrà fatturare direttamente ai propri clienti la prestazione ma la riscossione deve essere monitorata secondo quanto prevede la legge in materia di riscossione accentrata per gli studi medici.