Riceviamo molte richieste riguardo l’apertura di partita iva come procacciatore d’affari. Vediamo quindi quali sono gli obblighi per quello che riguarda la contribuzione, l’agenzia delle entrate e la camera di commercio.

IL CODICE ATECO PER I PROCACCIATORI D’AFFARI

L’apertura della partita iva come procacciatore d’affari richiede un attento studio del codice ATECO. Il codice ATECO è un sistema utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per classificare le attività economiche che vengono svolte. Ad ogni codice ATECO sono collegati:

  • limiti di reddito che è possibile conseguire nel regime forfettario
  • percentuale di redditività che il regime forfettario prevede
  • studio di settore da applicare, nel caso di regime semplificato.

In altre parole la scelta del codice ATECO può avere dei riflessi sulle imposte che andremo a pagare quindi è bene scegliere con attenzione. 

Non trattiamo in questo articolo dei Procacciatori d’affari nel settore immobiliare e non ci addentriamo negli adempimenti previsti per tutti coloro che promuovono prodotti finanziari o assicurativi.

In questo contesto quindi vediamo gli adempimenti richiesti dal procacciatore d’affari che si impegna a promuovere la commercializzazione di prodotti vari (escluso appunto immobili, assicurazioni e investimenti).

Il codice ATECO indicato in linea generale per l’attività di procacciatore potrebbe essere il 46.19.02 la cui descrizione è “procacciatori d’affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno”. Questo Codice è adatto a chi si impegna nella vendita di prodotti differenti tra loro oppure per prodotti o servizi per il quale non esiste un codice specifico. Esistono quindi anche codici più specifici ad esempio  “46.16.08 Procacciatori d’ affari di prodotti tessili, abbigliamento, pellicce, calzature e articoli in pelle”.

La legge non prevede requisiti particolari per l’esercizio di questa attività motivo per cui la Camera di Commercio non chiede documentazione specifica per la pratica. Gli unici documenti richiesti sono la carta di identità e la procura firmata a favore del professionista incaricato.

Attenzione a non confondere la figura del procacciatore d’affari dalla figura dell’Agente Rappresentante, si tratta di due figure professionali simili, ma solo l’Agente Raprresentante può:

  • Agire in nome e per conto del mandante
  • Usufruire della detrazione più vantaggiosa e completa sulle spese relative alle autovetture.

Inoltre l’Agente Rappresentante deve possedere requisiti specifici per poter essere tale, tra questi ad esempio il conseguimento di un diploma quale quello di ragioneria, ma c’è un elenco lungo da considerare. L’Agente Rappresentante ha poi la particolarità di doversi iscrivere in due distinte casse previdenziali: 

  • dovrà iscriversi all’INPS
  • dovrà essere iscritto dall’azienda mandante all’ENASARCO. 

Al termine della sua carriera l’Agente Rappresentante maturerà contemporaneamente due trattamenti pensionistici, uno dall’INPS e un altro dall’ENASARCO. Questa doppia contribuzione spinge spesso le persone a cercare forme alternative di collaborazione con le aziende. 

La pratica in Camera di Commercio deve essere fatta telematicamente e non può essere presentata presso gli uffici.

Procacciatore d’affari e contribuzione INPS

Il procacciatore d’affari non deve iscriversi all’Enasarco mentre deve iscriversi all’INPS. Per quanto riguarda l’INPS si iscrive alla gestione commercianti.

Ci è stato chiesto se per ridurre la contribuzione un Agente Rappresentante possa iscriversi solo alla gestione ENASARCO e se esiste un modo per “evitare” la contribuzione INPS. Non è possibile evitare nessuna delle sue contribuzioni.

Quello che occorre fare è verificare la necessità di ricoprire il ruolo di Agente Rappresentante e quindi mantenere la contribuzione Enasarco per poter continuare con le aziende con cui si hanno dei contratti.

La verifica della necessità ovviamente dipende dall’azienda mandante o dalle varie aziende mandanti.

Per quello che riguarda i contributi pagati dai commercianti vi segnaliamo il nostro articolo che spiega bene quali sono i costi dei contributi previsti per i commercianti Regime forfettario: professionista o commerciante.

Il regime forfettario per i procacciatori d’affari: calcoliamo le imposte con un paio di esempi

Abbiamo accennato alla possibilità per i procacciatori d’affari di accedere al regime forfettario. Vediamo in termini di imposte e contributi quali sono termini e condizioni del regime:

  • Il massimo importo che è possibile incassare in un anno è pari a euro 25.000.
  • La tassazione avviene solo sul 62% del ricavo. Ad esempio se in un anno incasso 25000 euro, pagherò le tasse solo su euro 15.500.
  • Le imposte sono al 5% se è la prima volta che apro partita iva e se precedentemente non ho svolto la stessa attività come dipendente. NON C’E’ un limite di età. Si ha diritto a questa tariffa speciale per 5 anni. Tornado all’esempio di prima quindi pensando che ho incassato 25.000 euro le imposte le pago solo su 15.500. 15.500 per 5% è uguale a 775 euro.
  • Se invece ho già svolto questa attività lavorativa, a particolari condizioni, posso accedere al regime forfettario e le imposte sono al 15% sempre sul 62%. Tornando quindi all’esempio di prima: Incasso 25.000, pago il 15% su 15.500 che è pari a euro 2.325.

Per saperne di più e per avviare la tua attività rivolgiti a degli specialisti con esperienza e contattaci oppure chiedi informazioni riguardo il nostro Corso Avvio Business.

Quesito giunto in redazione:

Naspi e partita IVA

Salve, attualmente percepisco la NASPI (ndr. l’indennità di disoccupazione), e mi è stata offerta una proposta di lavoro con partita iva come procacciatore d’affari. Vorrei cortesemente sapere se percependo la naspi, è possibile aprire la partita iva, e quanto questa incida sulla tassazione e sulla stessa naspi.

Risposta

Se si percepisce la NASPI occorre fare molta attenzione e seguire le regole per l’apertura della partita iva. Qualora si voglia aprire partita iva è possibile ottenere l’anticipazione della naspi che si ha diritto a ricevere, ed aprire la partita iva. L’INPS ha addirittura fatto una circolare per spiegare questa sorta di incentivo all’imprenditorialità. La Circolare numero 174 del 23-11-2017 spiega nel dettaglio come funziona. In sintesi i passi da seguire sono questi:

  • rivolgersi a un patronato per chiedere di presentare la domanda di anticipo della NASPI (in quella occasione è bene farsi spiegare quali sono i termini e le condizioni di questa richiesta. Potrebbe anche accadere che per dei disguidi l’INPS sospenda la Naspi percepita e non eroghi l’anticipazione).
  • Rivolgersi a un commercialista abilitato per l’avvio della partita iva.

INPS Commercianti e Procacciatore d’affari

Buongiorno, ho trovato un’azienda disposta a pagarmi per la segnalazione di clienti, e per fare consulenza di vendita. Mi hanno proposto il contratto e si parla di procacciatore d’affari. 

Se vuoi aprire partita iva come procacciatore, rivolgiti a chi esperienza e contattaci

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