A gennaio ho intenzione di aprire una partita IVA come psicologa, ma al momento non ho ancora trovato incarichi specifici né pazienti. Tuttavia, mi è stato offerto un contratto di collaborazione come terapista ABA, con una tariffa oraria lorda di 14 euro. Considerando che il compenso orario è piuttosto basso, quante ore dovrei lavorare a settimana e quanto dovrei fatturare mensilmente e annualmente per coprire i costi della partita IVA (tasse, contributi, ecc.) e ottenere un piccolo guadagno?
Risposta commercialista per psicologi
La risposta a questa domanda parte necessariamente dal considerare i costi fissi di partenza e poi da lì possiamo fare altre considerazioni. Ipotizziamo che l’offerta di lavoro che hai ricevuto preveda ovviamente l’utilizzo di loro strutture e quindi non hai costi né di studio e nemmeno di aggiornamento professionale perché eventualmente sostenute dal committente. I costi fissi per uno psicologo diventano quindi essenzialmente due:
- Costo dell’assistenza fiscale, compreso software di fatturazione pari a circa 800 euro all’anno. Qui parliamo di una vera consulenza fiscale con supporto immediato telefonico h24, non quelle piattaforme con le quali devi fare tutto cliccando qua e là.
- Costo dei contributi minimi fissi che per gli psicologi al primo anno sono pari a 286 euro per i primi 3 anni e un contributo proporzionale del 10%.
In definitiva per un lordo di euro 14 all’ora si ottiene un netto (tra contributi e imposte) pari a circa 12 euro l’ora considerando un regime forfetario start-up al 5% e contributi al 10%.
E’ chiaro che se si riuscisse a lavorare per 12 euro netti per 8 ore l’importo netto di 1900 euro circa può essere considerata una buona entrata, ma di fatto rimani bloccata in un lavoro sottopagato e senza avere tempo per sviluppare la tua attività professionale.
Facendo sempre un conto “veloce” riducendo l’attività a 20 ore si arriva alla metà ovvero 960 nette al mese.
Come base di partenza per avere un fisso e intanto poter gestire un proprio studio può essere una soluzione valida temporaneamente finché lo studio non entra a regime.
Superato il periodo del forfetario startup i margini si riducono ulteriormente poiché la tassazione passa al 13,90%, motivo per cui anche il netto in tasca si riduce sensibilmente.
In ultima analisi la proposta può essere accettata se rientra in una strategia di crescita professionale accompagnata dalla giusta strategia fiscale. Per questo è bene approfondire con un commercialista esperto nel settore della psicologia o psicoterapia. Se vuoi saperne di più clicca qui.
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